L’Editoriale “L’IGNORANZA DELLA SICUREZZA” di Glauco L.S. Ricci

L’Editoriale
“L’IGNORANZA DELLA SICUREZZA”
di Glauco L.S. Ricci
Ho passato tutta la mia vita professionale a occuparmi di Qualità e Sicurezza.
E, per tutta la mia vita professionale, ho cercato di imparare da chi mi stava vicino ed era più esperto di me in materia ma, soprattutto, non ho mai accettato che questi “costi”, così come quelli della “comunicazione”, fossero considerati i primi da abbattere, se non da ridurre a zero, a favore di altri.
È per questo che mi è venuto naturale occuparmi di questi argomenti con la nostra Associazione, ed è per questo che abbiamo cercato, noi di Ucif, di fare nel nostro piccolo un po’ di cultura, senza voler passare per tuttologi della Sicurezza.
Pensate che la scelta e l’appoggio di partner eccellenti per promuovere le nostre campagne, ancora oggi passa per taluni come qualcosa con ritorni economici per la nostra Associazione, quanto di più diffamante e denigratorio, vorremmo dir stupido, si possa ascoltare per chi ha posto bene in evidenza, registrandola fiscalmente, la propria definizione di no profit.
Sono gli stessi, vero virus inestirpabile di questo nostro mondo equestre, che dimostrano un’ignoranza tecnica sui dispositivi per la Sicurezza che, almeno, giustifica le loro arretrate prese di posizione.
Spiace essere così caustici, ma, davvero, non è più possibile, all’alba del 2018, sentire ancora dire “non mi è mai successo nulla”, “sono scomodi”, “sono costosi”…. argomenti che sarebbero confutabili facilmente in qualunque dibattito professionale.
La storia della Salute e della Sicurezza sui luoghi di lavoro, e di Sport, in Italia, ha avuto un susseguirsi di legislazioni e di normative che non hanno evitato incidenti, anche mortali, ma che, ultimamente, sembrano aver dato la svolta significativa.
Si è passati, infatti, da qualche tempo, a un aumento della formazione obbligatoria e a un inasprimento delle pene, autentico equilibrio tra bastone e carota che sta costituendo un volano interessante, e che non possiamo non adottare anche in ambito sportivo.
È di questo, a nostro avviso, che si deve fare carico la nostra Federazione, che tanti segnali positivi sta dando in questo senso e che, spero, non smetterà di proseguire sulla strada intrapresa, anzi.
Ci piacerebbe, ad esempio, approfondire e capire meglio i nuovi contratti assicurativi recentemente siglati.
E ci piacerebbe leggere, per una volta, che nessuna copertura sia garantita a chi si infortuna non avendo indossato alcuna protezione, nessuna.
Sarebbe una svolta, epocale, un passo avanti etico e civile.