Dpa e non Dpa “UNA DISCUSSIONE INUTILE”

Dpa e non Dpa
“UNA DISCUSSIONE INUTILE”
Riceviamo e pubblichiamo
“Io sono basito dalla totale inconcludenza di tutti i discorsi su non DPA e DPA.
Cerco di spiegare il perché.
La sensibilità, l’amore per il proprio cavallo, la possibilità economica di mantenerlo sino alla morte naturale in paddock, non potranno mai essere imposte per legge. Ogni cavallo e ogni proprietario è un caso a sé. Chi possiede un cavallo non DPA ha enormi vantaggi operativi, che vanno dalla possibilità di somministrare farmaci al trasporto più agevole e all’evitarsi visite dei veterinari della Asl ogni tre per due.
Quando il cavallo è a fine carriera e non può più essere montato nemmeno in passeggiata, il proprietario decide cosa fare in modo compatibile con la sua coscienza, nonché con i soldi disponibili e il posto dove far stare il cavallo al paddock. Se queste condizioni non si verificano il proprietario ha due scelte: la cremazione che gli costa introno a 600 euro (scelta eticamente da preferire) o la vendita del cavallo a un commerciante con tutti i documenti che ne attestano la non DPA. Sono decine i commercianti che sanno come portare, senza alcun problema, un cavallo di questo tipo in Polonia o altri Paesi dove i macelli se ne fottono del non DPA o DPA.
Soluzione orrenda ma abbondantemente praticata.
Davanti a una situazione di questo tipo io proprio non mi capacito sulla decisione della Fise. L’unica cosa logica da fare sarebbe stata dire: “Qui da noi solo cavalli non DPA”. Si prende una posizione irreprensibile e si lascia alla coscienza dell’individuo la sorte del suo cavallo. Tanto l’individuo fa sempre e solo quello che decide lui a prescindere dalle regole.
Una considerazione finale che potrà sembrare cinica ma che fotografa una realtà indiscutibile: i semplici numeri, quelli che come le barriere non mentono mai, dicono che se tutti i cavalli non DPA italiani (compresi quelli del trotto e del galoppo) dovessero finire felici la loro vita al paddock, nel giro di un paio di anni non ci sarebbe più terra disponibile in Italia per ospitarli in modo decoroso”.
Lettera firmata
Ndr
Siamo completamente d’accordo con quanto ricevuto. Essendo certi della buona fede della nostra Federazione, ci piacerebbe che il nostro Presidente mettesse la parola fine alle inutili, e spesso strumentali, discussioni in atto.
Basterebbe un ulteriore e definitivo chiarimento ufficiale, possibilmente non su Pagine e Gruppi di sostenitori e avversari.
Togliamo ogni possibilità di equivoco e di strumentalizzazione e “mettiamo a verbale”: in Fise solo Cavalli non Dpa (per tutti gli altri Cavalli, ci pensiamo noi, insieme alle altre Associazioni non politiche e no profit).
Foto di Gary Pamplin