L’editoriale “tempus fugit” di Glauco L.S. Ricci

L’editoriale
“tempus fugit”
di Glauco L.S. Ricci
Devo essere onesto: provo una gran invidia per tutti gli ippogenitori che stanno vivendo le bellissime giornate di Cervia, ai Campionati Italiani Pony.
È un mondo, sono competizioni, che abbiamo completamente “saltato”, ritrovandoci subito nel mondo dei Cavalli.
Ed è stato un peccato, abbiamo perso molto di quell’aspetto di puro divertimento e approccio sano all’Equitazione, che certamente questo mondo ci avrebbe regalato. Certo, anche questo mondo, non è esente da difetti e problematiche varie, ma non ci sono mancate quelle, anzi, c’è mancato tutto il resto.
Siamo rimasti, così, semplici appassionati e, tramite gli amici e i loro figli, lo abbiamo vissuto solo indirettamente.
Nella nostra Associazione e nei suoi Social, sono tante le Famiglie che hanno vissuto e stanno vivendo queste emozioni e con loro ci confrontiamo spesso su alcuni temi: tre in particolare ci stanno a cuore, perché generano dubbi anche in noi stessi.
La Sicurezza.
Ci piacerebbe che, se non l’obbligo, la Federazione promuovesse la Sicurezza consigliando l’utilizzo di tutti i dispositivi oggi disponibili sul mercato, non solo il casco, dovuto, ma anche corpetti e airbag, le staffe di sicurezza soprattutto. Forse facciamo confusione, ma oltre a non essere obbligatori, non ci sembrano fortemente consigliati.
Le Categorie.
Davvero, faccio fatica a seguire e comprendere. Se lo scopo è anche quello di avvicinare il pubblico, e quindi le Famiglie, e di conseguenza gli atleti, forse la suddivisione in decine di tipologie di competizioni non va verso questa direzione.
Le gare a tempo.
Qui davvero mi astengo da ogni giudizio, soprattutto tecnico, non ne ho le competenze. Ma, davvero, a volte, mi chiedo se sia giusto che dei bambini gareggino a essere i più veloci possibili: parlando con amici e conoscenti ho sentito pareri diversi, non riesco ad avere un mio pensiero, sarà un mio difetto. Certo mi rimetto agli Istruttori, gli unici che hanno voce competente in capitolo. Mi piacerebbe, però, che una volta cresciuti, questi bambini non mantengano solo il loro istinto alla velocità e si possa assistere anche a gare belle a vedersi, come stile, con Pony diventati Cavalli e bambini diventati ragazzi cavalieri.
Ci sarebbe un altro aspetto…. ma qui entro in un terreno minato…. lo faccio con estrema cautela.
A volte, mi sembra di ascoltare dallo speaker il nome di un Pony che ho già ascoltato in decine e decine di altre occasioni, vere e proprie navi scuola, che hanno portato bambini e bambini, sempre diversi, a importanti risultati…. Forse anche qui si potrebbe porre un limite alla carriera agonistica di questi straordinari e generosi atleti….