L’editoriale: “Grazie Tiziano” di Glauco L.S. Ricci
L’editoriale
“Grazie Tiziano”
di Glauco L.S. Ricci
No, non stiamo parlando di viale Tiziano.
E neanche di altri Tiziano, apparsi e poi spariti, come tante altre sparizioni magiche, volontarie o suggerite.
Stiamo parlando di Tiziano Ferro, il cui concerto, e le conseguenti misure di sicurezza, hanno indotto il CR Lombardo a rinviare l’attesa Festa dei Vincitori.
Per fortuna.
Non abbiamo dovuto così assistere a una festa senza il padrone di casa, assente giustificato dalle attuali vicende giudiziarie.
Una scelta, la sua assenza, elegante e premurosa, in attesa del verdetto definitivo del Giudice Sportivo.
Peccato che questa eleganza e questo rispetto, ma anche questa opportunità, non sia rispettata sui Social Equestri, dove infuria la solita polemica politica.
Fa sorridere, sia detto con la nostra solita massima franchezza, che tanti riconoscimenti da sempre riceve, soprattutto da segnalatori alla Procura…., come nessuno di questi liberi e indipendenti opinionisti, anche coloro che utilizzano a sproposito le parole “base” e “Famiglie”, ponga l’accento sulla principale vittima di quanto accaduto: la piccola amazzone, e la sua Famiglia, ovviamente.
Anzi, si tenti di colpevolizzarla vedendola come strumento di manovre politiche.
Il punto è uno solo: episodi come questo non devono più accadere, la Federazione deve trovare un modo per evitarli, per impedire l’errore umano.
È inammissibile che tesserati Fise non risultino tali: inammissibile.
Meglio sarebbe, in attesa delle auspicate soluzioni, silenziare il dibattito sulla vicenda e aspettare il verdetto finale, nel rispetto di tutti i protagonisti e degli stessi giudici.
Quindi, grazie Tiziano.
(A proposito di misure e di soluzioni…. nei lunghissimi post e commenti al riguardo, doveroso un invito a una maggiore accortezza giornalistica, soprattutto da chi si propone come professionista della penna.
Gli “stuard” non esistono, tanto meno gli “stuards”, a meno che non ci si riferisca a nobiltà a cui si è devote, ma quelli sono gli “Stuart” e nulla hanno a che vedere con il nostro mondo.
Anche “Stewart” era “solo” un pilota di formula 1, di nome Jackie.
Insomma, parliamo di “Steward” nel nostro mondo, e si perde di credibilità con le nostre già inopportune uscite se perdiamo quel minimo di lessico e di competenza che dovrebbe esserci proprio, e che tanto reclamiamo agli altri).