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Home›Contenuti›Associazione›Dpa e Non Dpa “NOI DELLA REDAZIONE LA PENSIAMO COSÌ”

Dpa e Non Dpa “NOI DELLA REDAZIONE LA PENSIAMO COSÌ”

By admin
21 Dicembre 2017
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Dpa e Non Dpa
“NOI DELLA REDAZIONE LA PENSIAMO COSÌ”

 

“Tempo fa Lis ha avuto una colica, la situazione era sotto controllo. Lo abbiamo monitorato 24su24 per alcuni giorni, flebo fissa ovviamente . Con mia figlia Valentina facevamo i turni giorno e notte. I veterinari erano pronti a intervenire con tutta l’organizzazione già allertata. Quando mi trovavo da solo cercavo di non piangere perché pensavo che dovevo essere positivo per trasmettere positività a Lis e a tutto lo staff. Sono credente e pregavo spesso. Sono stati giorni in cui ho abbandonato tutto, non esistevo più per nessuno, nemmeno per me stesso! Poi è andata bene, grazie a Dio. Qualche anno prima di questo, il nostro Lis lo abbiamo fermato dall’agonismo quando era ancora in grande forma per le gare, a un certo punto con mia figlia Valentina, ci siamo detti ‘’basta così, ci ha dato l’universo stellato di felicità‘’ , basta gare. Lis conduce una vita tranquilla, si trova in un grande paddok con dei vicini simpatici, è controllato in tutto, mangia il giusto e Valentina lo muove adeguatamente in modo leggero e blando, il giusto per lui . Vado da Lis e ci raccontiamo i nostri viaggi in giro per l’Italia in tante gare e siamo felici . Quindi, Glauco Ricci, mi domandi cosa penso di Dpa o Non Dpa?Onestamente mi da una brutta sensazione anche solo parlarne, comunque, se può bastare, penso che sia molto chiaro e lo è sempre stato”

Fabrizio Cerilli

“Dpa o Non Dpa…. c’è ancora bisogno di chiarezza? Per quanto mi riguarda si..non mi è ancora chiaro il futuro che aspetta il cavallo da scuola che ci ha insegnato a muovere i primi passi in sella, i cavalli che accompagnano tanti turisti in giro per i panorami che offre il nostro bel Paese… una nota positiva contenuta nell’ultimo comunicato Fise: sono stati intensificati i controlli, ritenuti per quanto si legge insufficienti. Nell’attesa dunque che venga sciolto ogni dubbio circa questo tema posso affermare che mai nella mia vita avrei il coraggio di assaggiare carne di cavallo.. pertanto la mia posizione è ferma.. il cavallo deve essere sempre e comunque dichiarato Non Dpa, un passo verso il riconoscimento del cavallo come animale d’affezione e non solo un compagno di sport. Sono certa che questa Federazione farà chiarezza e non deluderà le aspettative del comparto”

Francesca Primicerio

“Credo che l’alimentazione, come altri aspetti della nostra vita, dipendano soprattutto dalla cultura in cui siamo cresciuti. Chi siamo noi per decidere quali viti valgano di più e quali meno (e quindi essere poi mangiati). In un mondo dove l’uomo è onnivoro, come tutti gli altri animali come lui o carnivori, deve essere libero di scegliere cosa mangiare. Il problema sorge quando non c’è rispetto per la vita e per la morte e si praticano uccisioni a catena, spreco di cibo e maltrattamenti, di qualunque tipo.
Per il cavallo sorge un secondo dilemma: per quanto mi riguarda vorrei che tutti i cavalli che entrano in contatto con l’uomo fossero Non Dpa.
Con questo non sono contro la macellazione del cavallo, ma ritengo che la destinazione vada decisa prima: ci devono essere allevamenti destinati solo al consumo e altri solo a cavalli da utilizzare. Per prima cosa è una questione di etica: un cavallo mette la sua vita nelle mani dell’uomo e instaura un rapporto con lui attraverso la collaborazione. Mangiarlo non mi sembra un buon ringraziamento per tutto quello che ha fatto. Secondo, per quanto ci siano leggi e registri sappiamo bene che un cavallo che è arrivato ad una certa età 90 su 100 ha visto milioni di sostanze e la carne potrebbe risultare un pochino contaminata”

Fabiana Ollari

“Una voce leggermente fuori dal coro, ma il coro di Ucif ha il pregio di accettare anche queste piccole stonature sempre nell’ottica del confronto. Credo che il cavallo sia animale d’affezione; personalmente non ne ho mai mangiato la carne e, penso, potrei avere un conato di vomito al solo pensiero di farlo. Ho allevato un capretto quando aveva una settimana, si chiama Ciccio ed ho smesso di mangiare la carne di capretto e di agnello ma sono scelte personali. Sono fermamente convinto che la questione Dpa o Non Dpa meriti confronto e riflessione nell’ottica, sicuramente, di tutelare l’animale ma anche i proprietari. Affezione significa anche essere disposti a dare qualunque cosa pur di non separarsene e, in questo momento storico, per certo, vi sono molti proprietari in difficoltà. Siamo sicuri che un animale Non Dpa non possa “partire” per un bel viaggio all’estero e tornare…macellato? Perchè questa è la realtà! Per questa ragione credo che vi siano ulteriori ed altre strade da percorrere per la tutela del cavallo e dei proprietari. Prometto, a tale proposito, un pezzo ben piu’ articolato tra qualche giorno”

Mario Catania

“Per quanto mi riguarda nessun cavallo al mondo dovrebbe essere dichiarato Dpa. Non mangio carne di cavallo, per me è un animale che sta allo stesso livello di cani e gatti. Purtroppo viviamo anche realtà dove, vuoi per tradizione vuoi per gusti, la carne di cavalli è una specialità apprezzata e consumata quotidianamente. Non possiamo imporre le nostre idee e le nostre scelte etiche a tutti. Possiamo fare in modo di salvaguardare i nostri compagni di vita e di gara, soprattutto quei cavalli della scuola che forse sono meno tutelati. Deve essere questa la grande battaglia, ma bisogna tenere anche conto del fatto che molti piccoli centri non hanno la forza economica di mantenere per sempre i cavalli più anziani. Mi pare che questa polemica nata sui social sia gravemente diffamatoria e che la Fise abbia ben chiarito la sua posizione.
Leggendo certi social ho capito che il vero male che affligge il nostro mondo equestre è l’ipocrisia”

Valeria Fava

“La Posizione di Ucif è ben chiara su questo argomento, lo è da sempre, da quando siamo nati, da quando abbiamo promosso campagne e abbiamo partecipato a iniziative altrui che andavano nella nostra stessa direzione. Come la pensiamo lo sanno benissimo i nostri Cavalli, sono lì a testimoniarlo, ancora, nonostante alcune proposte che ci sono state fatte in passato, provenienti dallo stesso mondo che ora sembra diventato tutto, improvvisamente, animalista e vegetariano, lasciando in noi più di un dubbio sulla genuinità di certe posizioni. Noi siamo sempre lì, dalla stessa parte, insieme ai nostri Cavalli”

Glauco L.S. Ricci

 

(Foto copertina di Sonny Richichi)

 

 

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